Rocca di Gradara: storia, orari di visita, prezzi del biglietto, dove mangiare

Rocca di Gradara: storia, orari di visita, prezzi del biglietto, dove mangiare

Là dove la verde campagna marchigiana incontra quella romagnola, sorge la Rocca di Gradara, teatro dell’amore impossibile tra Paolo e Francesca. Un luogo magico, da visitare tutto d’un fiato, così come il bellissimo borgo di Gradara: basta immergersi nel piccolo centro storico, con le sue viuzze in salita, gli edifici in pietra e le graziose botteghe, per essere catapultati, di punto in bianco, in pieno Medioevo.

Storia della Rocca di Gradara

rocca di gradara storia

La storia della cosiddetta Rocca dell’Amore si assapora lentamente, come un liquore caldo e intenso, passeggiando all’interno del Castello, o lungo le antiche mura merlate, dalle quali si gode un panorama mozzafiato.

Lo scrittore Biondo Flavio, a metà del XV secolo, descrisse la Rocca di Gradara come “una villa ornata con superbi edifici, amene piantagioni ed amplissimi vigneti”.

La sua bellezza è giunta intatta fino a noi. Oggi, come allora, il Castello è ricco di atmosfere magiche che affascinano i suoi visitatori.

XII – XV secolo

Il primo nucleo del Castello fu una casa-torre, costruita intorno al XII secolo per volontà di Pietro e Ridolfo De Grifo, che usurparono l’intera area al comune di Pesaro. Nel XIII secolo la torre dei de Grifo divenne proprietà di Malatesta da Verucchio, che ne fece il mastio dell’attuale Rocca.

Il Castello così come lo conosciamo oggi, con la fortezza e le due cinte murarie, fu opera dei Malatesta. Il loro dominio su Gradara terminò nel 1463, quando il vicariato fu affidato a Federico di Montefeltro, prima, e agli Sforza di Pesaro, poi.

XVI – XVII secolo

Nel 1513 papa Giulio II affidò Gradara al nipote Francesco Maria II Della Rovere. Il governo della famiglia durò fino alla morte di Livia Farnese, vedova di Della Rovere, nel 1631. In seguito la Rocca fu amministrata dal papato, che la concesse in enfiteusi a diverse famiglie.

XVIII secolo – oggi

Nel XVIII secolo, la Rocca fu proprietà comunale. Nel 1920, l’ingegnere Zanvettori di Belluno, residente a Roma, acquistò il Castello di Gradara per 3 milioni di lire e, con la collaborazioni di architetti di grande fama, si dedicò al suo restauro.

Poco prima di morire, nel 1928, Zanvettori vendette la Rocca allo stato italiano, mantenendone l’usufrutto per la moglie, Alberta di Porta Natale. Oggi la Rocca è completamente accessibile al pubblico.

Paolo e Francesca, i due amanti indimenticabili

Dante Alighieri, nella Divina Commedia, narra l’amore impossibile tra Paolo e Francesca. Al contrario di quello che molti credono, essi non sono figure di fantasia, al pari di Romeo e Giulietta, bensì personaggi realmente esistiti. Il teatro della loro storia d’amore è proprio la Rocca di Gradara, allora proprietà dei Malatesta.

Nel 1275, Guido da Polenta, padre di Francesca da Polenta, diede la figlia in sposa a Giovanni Malatesta, detto Giangiotto, che lo aveva aiutato a cacciare i Traversari. Agli occhi di molti, quella voluta dal padre di Francesca non poteva essere un’unione felice. Fu detto a Guido:

Voi avete male accompagnato questa vostra figliuola, ella è bella e di grande anima, ella non starà contenta di Giangiotto… Messer Guido insistette: se essa lo vede soltanto quando tutto è compiuto, non può far altro che accettare la situazione.

Fu così che venne tramato l’inganno. Invece di Giangiotto, giunse a Ravenna il fratello, Paolo il Bello, che venne mostrato a Francesca spacciandolo per il futuro marito. La giovane accettò con gioia di sposare quel bel ragazzo. Le nozze furono celebrate senza che Francesca sospettasse minimamente che Paolo la stava sposando “per procura”, ovvero a nome e per conto di suo fratello.

Quando Francesca scopri l’inganno, si sforzò di accettare la situazione. Ebbe una figlia con Giangiotto, che chiamò Concordia, come la suocera. Riceveva spesso le visite di Paolo, che aveva dei possedimenti nei pressi di Gradara. Ben preso la relazione tra i due cognati si trasformò in amore.

Un giorno, avvertito da qualcuno, Giangiotto sorprese i due amanti mentre, leggendo la storia di Lancillotto e Ginevra, si davano un “casto bacio”, e, accecato dalla gelosia, estrasse la spada. Per salvarsi, Paolo entrò nella botola accanto alla porta, ma il vestito gli rimase incastrato in un chiodo, costringendolo a tornare indietro. Giangiotto si avvicinò per trafiggerlo con la spada, ma Francesca, in un gesto d’amore estremo, si parò davanti a Paolo per proteggerlo. I due amanti morirono insieme.

Nel suo “divino poema” Dante colloca la coppia all’inferno, nel cerchio dei lussuriosi, ma non può fare a meno di compiangere la loro sorte e di sentire per loro un senso di umana pietà.

Oggi la camera di Francesca è uno degli ambienti più suggestivi della Rocca di Gradara. Tuttavia, la stanza non ha nulla dell’originale: la sua ricostruzione è avvenuta negli anni Venti del XX secolo, per volontà dell’ingegner Zanvettori, che per gli arredi si ispirò al film Francesca da Rimini.

Castello di Gradara: orari di ingresso

rocca di gradara orari di visita

Lunedì

Dalle 8 e 30 alle 13

Dal martedì alla domenica

Dalle 8 e 30 alle 18 e 30

Giorni di chiusura

25 dicembre, 1 gennaio e lunedì pomeriggio

Prezzi della visita

Il ticket di ingresso alla Rocca di Gradara ha un prezzo abbordabile.

  • Intero: 8 €
  • Ridotto: 4 €

La tariffa ridotta è dedicata a tutti i cittadini UE di età compresa tra i 18 e i 25 anni, e ai cittadini stranieri il cui paese di origine applichi condizioni di reciprocità nella gratuità.

Ingresso gratuito

Ecco un elenco delle persone che possono accedere gratuitamente alla Rocca dell’Amore di Gradara:

  • i cittadini italiani che non abbiano compiuto 18 anni (vale anche per i cittadini stranieri, a condizione che la gratuità sia reciproca nel paese d’origine)
  • guide turistiche e interpreti
  • dipendenti del Ministero dei Beni Culturali
  • docenti e studenti delle facoltà di Architettura, Lettere e Conservazione dei Beni Culturali, delle Accademie di Belle Arti, ecc.
  • docenti con certificazione MIUR

Prenotazione per gruppi (facoltativa): 1 €

Visite guidate alla Rocca di Gradara

E’ possibile effettuare visite guidate del Castello di Gradara nei seguenti giorni e orari:

  • Giorni festivi: partenza alle ore 11
  • Martedì e giovedì: partenza ore 10 e 30 / partenza ore 16
  • Domenica: partenza ore 11

Per ulteriori info visita il sito ufficiale

Visita alla Rocca di Gradara: dove mangiare

Basta pensare alla posizione di questo meraviglioso borgo – collocato tra Marche e Romagna – per presagire la sua ricchezza culinaria, dominata da prodotti della terra di elevata qualità. E’ una cucina semplice ma saporita, in linea con le tradizioni gastronomiche delle due regioni.

Il piatto tradizionale di Gradara è il tagliolino con la Bomba, un piatto contadino preparato con ingredienti poveri, come la cipolla e il lardo.

tagliolini con la bomba

Anche la preparazione è molto semplice: mentre i tagliolini cuociono in acqua e sale, si fa soffriggere la cipolla nell’olio e nel lardo. Una volta cotta, la pasta viene scolata, facendo in modo di lasciare un po’ d’acqua in modo che il piatto rimanga brodoso. Infine si aggiunge del pepe. La vampata di vapore generata dall’olio caldo a contatto con l’acqua dà il nome al piatto: taglioni con la Bomba.

Nei ristoranti di Gradara si possono mangiare altri deliziosi piatti della tradizione marchigiana e romagnola, come le tagliatelle al ragù, la zuppa di fagioli, e i taglieri di salumi e formaggi, il tutto annaffiato da vini di ottima qualità.

Ristoranti consigliati (testati da noi!)

Taverna Paradiso

ristoranti gradara

Se volete gustare i piatti della tradizione godendo di una vista mozzafiato, questa trattoria, ai piedi della Rocca di Gradara, è quello che fa per voi. Nella bella stagione si può cenare sulla terrazza panoramica, immersi in un’atmosfera magica. Il piatto forte della casa, secondo noi, è l’antipasto di salumi e formaggi, così ricco da poter essere diviso tra due persone, accompagnato da marmellatine e mostarde fatte in casa (dal sapore indescrivibile!). Ottime anche le tagliatelle al ragù e la zuppa di fagioli.

Osteria Il Gufetto

osteria il gufetto

Molto bello e caldo l’ambiente interno, anche se in estate, chi lo preferisce, può mangiare sulla terrazza. Ideale per chi desidera assaporare carne di elevata qualità: consigliamo la tagliata di petto d’anatra con sale rosa dell’Himalaya, il polletto amburghese alla griglia e il medaglione di cube roll argentino. Da provare anche il tagliere di salumi e formaggi grande, con insaccati di cacciagione e formaggi speciali: costa 22 € ma si può tranquillamente dividere in due!

Locanda Quinto Canto

gradara dove mangiare

Il Quinto Canto è un ristorante che resta nel cuore, non solo per l’elevata qualità delle materie prime, ma soprattutto per la passione dello chef che traspare in ogni piatto. Il menu cambia di continuo e propone piatti della tradizione e non solo, rivisitati in modo originale. Da provare la carbonara (mai mangiata una carbonara così buona!) e i calamari gratinati, che si sciolgono in bocca in una piacevole esplosione di gusto per il palato. Quando il clima lo permette, si può mangiare nella suggestiva terrazza, proprio accanto alla Rocca di Gradara.

Redazione

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